Pascoli e pastori

 

Gabriele D’Annunzio descriveva nella poesia i pastori come gente piena di virtù e avventurosa, leggendo quella poesia  ci illudiamo che quella descritta dal Vate fosse la più bella vita possibile, sino a quando la burocrazia è arrivata anche per i pastori.

Così con due circolari l’organismo pagatore (AGEA) comunicava che per avere un controllo efficace e puntuale sulle superfici pascolate, bisognerà movimentare tutti gli spostamenti di animali sui pascoli con il sistema informativo veterinario (www.vetinfo.it); questo anche per i pascoli ubicati vicino al centro aziendale e nei comuni limitrofi a quello del centro aziendale.

COME SI dovranno MOVIMENTare I CAPI?

Allegato alla circolare c’era il manuale dell’applicativo che chiarisce le modalità.

 

L’azienda crea i pascoli nominandoli con un nome o un numero di fantasia, assegnando le coordinate che lo localizzano, quando gli animali arrivano sul pascolo l’azienda movimenta i codici animali come per il mod 4 informatico da stalla a pascolo, operazione inversa quando ritornano in stalla o migrano verso altro pascolo.

 

SEMPLIFICAZIONE APPARENTE

Vista in questo modo sembra relativamente semplice, ma l’operazione rischia di complicarsi sino all’irrazionale espandendo i costi delle aziende in modo esponenziale.

Intanto guardiamo quanto costa effettuare le operazioni:

  • se è l’azienda con il titolare che opera sul sistema ogni movimentazione (un codice animale da stalla a pascolo) pochi centesimi,
  • se a effettuarlo è il SSN (ASL di competenza) 1€ a movimentazione circa
  • se è un’associazione di categoria   a gestire il servizio alcuni euro a movimentazione

Ho analizzato due aziende tipo dei miei clienti,

La prima che nomino ROSSI è un’azienda con due bovini per autoconsumo, i pascoli sono 3 e sono vicino al centro aziendale, gli animali vengono pascolati in primavera e autunno, le movimentazioni sono 8 con 10/20 euro se gestiti dall’ASL l’azienda riesce ad assolvere alle disposizioni

La seconda che nomino BIANCHI ha da piano grafico dal fascicolo di 100 unità a pascolo (isole), che non hanno continuità territoriale le une alle altre, gli animali dell’azienda sono 90 bovini, per un calcolo approssimativo per difetto, le movimentazioni sono circa 5500 tra primavera ed autunno si comprende quindi come aumentino in modo vertiginoso i costi anche se a fare le movimentazioni è l’ASL, se a farlo è l’azienda le giornate lavorative necessarie sono oltre un mese di lavoro.

Qui non ho analizzato tutte le situazioni possibili tipo uscita degli animali al pascolo al mattino dopo la mungitura e rientro alla sera per la mungitura, oppure i detentori di ovini con più di 2000 capi ad azienda ecc.

working in progress

Al momento i controlli verranno fatti verificando il rispetto delle giornate di pascolo e le UBA/ha con l’analisi cartografica delle superfici dal fascicolo aziendale.

CONCLUDENDO

Appurato che il SSN  non è disposta a gestire questa incombenza e poi c’è da chiedersi, ma è proprio necessario aumentare gli adempimenti burocratici alle aziende, la PAC non deve ricercare una semplificazione, sburocratizzare il sistema.

Se bisogna verificare quando gli animali vanno al pascolo non sono sufficienti dei controlli in loco?

Purtroppo non ho risposte, la macchina amministrativa della PAC è questa e no si vede la volontà di semplificare.