vantaggi, svantaggi e nuove prospettive

B. Moretti, Dip. Di scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università degli studi di Torino.
  • Le cover crop (CC) sono colture erbacee intercalari inserite tra due colture principali della rotazione, non destinate alla raccolta ma coltivate per migliorare la fertilità dei suoli e mitigare gli impatti ambientali agricoli.
  • Scelta della specie

    Miscuglio CC leguminosa e graminacea

    La scelta della CC deve considerare il buon sviluppo della biomassa prima della terminazione e la riduzione della durata dei periodi dell’anno in cui il suolo resta nudo. Per tale motivo si rende necessaria una corretta pianificazione della rotazione colturale aziendale prevedendo l’inserimento delle CC (figura 1). Nelle monocolture a semina autunnale si adattano bene CC con cicli primaverili-estivi molto brevi, adattate a stress idrici per evitare interventi irrigui. Esempi: sorgo, loiessa, trifoglio, panico. Nella monocoltura di mais da insilato o da granella, gli erbai migliori sono autunno-vernini costituiti da graminacee, brassicacee, leguminose. Esempi: loiessa, segale, avena, veccia, pisello proteico, colza.

  • Semina e terminazione della CC 

    Le modalità di semina devono essere pianificate in relazione alle esigenze della CC e alle disponibilità tecniche aziendali con l’obiettivo di ridurre al minimo i costi dell’operazione. Nelle colture a taglia alta come mais, la semina è generalmente eseguita dopo la raccolta della coltura principale con modalità operative differenti: 1) con seminatrice meccanica o a spaglio dopo aratura e una discatura; 2) con seminatrice meccanica o a spaglio sulle stoppie ma in assenza di residui colturali; 3) a spaglio con preparazione del letto di semina con minima lavorazione (discatura e/o rullatura); 4) con seminatrice da sodo su stoppie o residui colturali. Nelle colture di bassa taglia, ad esempio

    Periodi di semina e terminazione della CC in quattro esempi di rotazione colturale (Moretti et al., 2015. Informatore Agrario 36, 52-56). Le semine della CC nella coltura principale indicano possibilità di trasemina

    monocolture di frumento o riso, oltre alle tecniche di semina tradizionali, è anche possibile eseguire trasemine a spaglio (cioè semina su coltura principale ancora in piedi) con spandiconcime centrifugo.Al termine del periodo di crescita la biomassa prodotta può essere lasciata sulla superficie (trinciata, rullata con crimper, o eventualmente disseccata con diserbante), oppure interrata (meglio se con erpicatura piuttosto che con aratura). La scelta di specie gelive (senape bianca, rafano americano) consente di non effettuare alcun intervento di terminazione.

    Vantaggi e svantaggi della CC

  • I vantaggi di tale tecnica agronomica includono: 1) incremento della sostanza organica del suolo; 2) miglioramento della biodiversità nell’ambiente colturale e dell’attività biologica del suolo ; 3) apporto di elementi nutritivi alla coltura in successione (tabella 1); 4) contenimento dell’erosione e di lisciviazione di elementi nutritivi e fitofarmaci; 5) miglioramento

    Quantità di N (Azoto) medi messi a disposizione dalle CC per la coltura principale successiva. I valori negativi presenti nelle graminacee e crucifere derivano da possibili immobilizzazioni di N presente nel suolo. (Moretti et al., 2015. Informatore Agrario 36, 52-56).

    della struttura del suolo grazie alla maggiore stabilità degli aggregati e al migliore equilibrio tra macro- e micro-porosità del suolo; 6) controllo degli organismi dannosi per la coltura  e di alcune malerbe (allelopatia); 7) possibilità di monetizzare la tecnica della CC aderendo alle misure dei PSR regionali (Piemonte Misura “Agricoltura conservativa” 10.1.3, impegno aggiuntivo).

  • Tra gli svantaggi è necessario considerare il costo dell’intervento che comprende l’acquisto delle sementi, la semina e la distruzione della CC. Si consideri, inoltre, il ricorso ad una eventuale irrigazione alla semina di CC estive. Escludendo la semente, tale voce varia da 70 €/ha (semine a spaglio su stoppie e terminazione con diserbo) a 300 €/ha (semina con aratura e terminazione con trinciatura+interramento). Negli erbai autunno-vernini, i costi possono essere ridotti con l’uso di specie gelive che non necessitano di operazioni di terminazione.
  • Inoltre se la biomassa della CC è troppo pagliosa (C/N>20) è possibile che si verifichino delle immobilizzazioni dell’azoto disponibile presente nel suolo al momento dell’interramento (tabella 1). Attacchi di insetti dannosi per la coltura principale, richiamate dalla CC, oppure ricacci della CC nella coltura principale in successione, sono ulteriori possibili svantaggi.
  • Per evitare la maggior parte di questi inconvenienti è in genere consigliabile, far intercorrere circa due settimane dal momento della terminazione al momento della semina della coltura principale
  • Sviluppi futuri della CC

  • Lo sviluppo futuro dell’agricoltura di precisione (pratiche di proximal/remote sensing) potrà permettere di stimare la biomassa della CC interrata e i contenuti di azoto, fosforo e potassio. Grazie a ciò sarà possibile valutare, al momento dell’operazione di terminazione della CC, i corrispettivi apporti degli elementi nutritivi alla coltura successiva, con un conseguente risparmio di concime minerale da parte dell’agricoltore.