cosa sono e a cosa servono le fasce tampone

Le fasce tampone sono aree vegetate costituite da strisce erbacee poliennali e/o specie arboree e arbustive posizionate a margine dei campi coltivati. Il principale ruolo delle fasce tampone è quello di mitigare il rischio di trasferimento ai corpi idrici superficiali di prodotti fitosanitari e altri potenziali contaminanti dovuto a fenomeni di ruscellamento superficiale dell’acqua. L’azione delle fasce tampone si esplica attraverso i fenomeni di infiltrazione dell’acqua di ruscellamento, che vengono favoriti dalla riduzione della velocità di scorrimento dell’acqua e dalla buona permeabilità del suolo, ambedue ottenute grazie alla presenza di vegetazione permanente.

Cattura delle particelle di suolo erose

Le face tampone, inoltre, agiscono positivamente nel trattenimento delle particelle di suolo erose e svolgono un importante ruolo nel mantenimento della biodiversità e nella diversificazione del paesaggio agrario. A livello normativo, l’importanza di queste strutture viene evidenziata dal Piano dAzione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in cui, su indicazione dalla Direttiva 128/2009, si sottolinea la necessità di incentivare l’adozione di “Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari in aree specifiche”.

 

 

Tipologia di fascia tampone

La tipologia di fascia tampone che è possibile adottare dipende dallo scopo per il quale essa viene impiegata: può infatti essere costituita da vegetazione erbacea, vegetazione arborea e/o arbustiva o loro combinazioni. In generale, le aree ripariali presentano le migliori condizioni per l’infiltrazione dell’acqua nel suolo, a seguito del notevole sviluppo degli apparati radicali della vegetazione legnosa, e rappresentano un valido ostacolo all’ingresso dei contaminanti nelle acque superficiali. La presenza, invece, di una fitta vegetazione erbacea può garantire, oltre all’infiltrazione dell’acqua nel suolo, anche il rallentamento del flusso d’acqua superficiale, la trattenuta delle particelle di suolo erose e l’incremento della degradazione delle molecole erbicide e dei nutrienti contenuti nelle acque. Oltre a essere un’efficace misura di mitigazione del ruscellamento e un elemento di elevata valenza paesaggistica.

Fasce vegetate rifugio e habitat della fauna

le fasce vegetate erbacee ed arboree rappresentano importanti luoghi rifugio e habitat di sviluppo per la fauna selvatica, incrementano la biodiversità dell’agroecositema e migliorano il microclima. Tali strutture rappresentano altresì degli importanti corridoi ecologici utili agli spostamenti della fauna locale e consentono agli insetti impollinatori e ai predatori naturali di insediarsi e svolgere un’azione benefica nei confronti delle colture, offrendo una più ampia scalarità di fioritura e durata della copertura vegetale rispetto alle colture. Nelle zone ripariali, in particolare, la presenza di differenti specie vegetali erbacee e legnose assicura una copertura vegetale durante tutto l’anno, facilitando così molti animali a trovare rifugio e risorse per la propria sopravvivenza all’interno dell’ambiente agrario.

Al fine di garantire un insediamento fitto e duraturo della vegetazione, è auspicabile impiegare specie vegetali autoctone, in grado di adattarsi a condizioni di siccità e/o inondazioni frequenti e assicurare una densa copertura del suolo. L’impiego di specie esotiche è da sconsigliare, in particolare quando si tratta di specie di comprovata invasività.

Indicazioni per l’insediamento e la gestione delle fasce tampone vegetate

Il corretto posizionamento e dimensionamento delle fasce tampone assumono un ruolo fondamentale per garantire la loro funzionalità e la loro efficienza nel tempo. Le fasce tampone erbacee vengono solitamente realizzate negli appezzamenti adiacenti ai corpi idrici superficiali, allo scopo di mitigare il rischio di ruscellamento delle acque all’interno degli stessi. Sulla base di numerosi studi sperimentali e vari pareri scientifici, si ritiene che una larghezza della fascia di 5 metri sia idonea al trattenimento di gran parte dei contaminanti contenuti nelle acque di ruscellamento provenienti da campi coltivati. Al fine di incrementare l’efficacia mitigativa delle fasce è comunque consigliabile valutare l’adozione di larghezze maggiori, anche in considerazione dei fattori secondari, quali la pendenza e la lunghezza del pendio, che agiscono in maniera importante sul rischio di ruscellamento.

Nel caso in cui si evidenzi un comprovato fenomeno di ruscellamento proveniente dai campi non immediatamente adiacenti e posti a monte del corso d’acqua, è inoltre possibile valutare l’insediamento di fasce tampone vegetate anche in corrispondenza di questi appezzamenti, allo scopo di limitare il carico di acqua ruscellata che raggiunge le zone più a valle.

 

Corretta manutenzione delle fasce tampone

La piena efficacia mitigativa delle fasce tampone può essere raggiunta, però, solo provvedendo alla loro periodica manutenzione. Nel caso delle fasce erbacee si rende infatti necessario eseguire sfalci regolari (uno o più ogni anno) in funzione delle specie insediate, al fine di evitare un eccessivo sviluppo della vegetazione. Nel caso di vegetazione arbustiva/arborea possono rendersi invece necessarie, a seconda delle specie, operazioni di potatura periodiche.

Le aree vegetate adibite a fascia tampone non devono inoltre essere sottoposte né all’applicazione di fertilizzanti, né alla distribuzione di prodotti fitosanitari e non devono essere impiegate come area di pascolo per gli animali. Al fine di preservare le migliori condizioni di infiltrazione dell’acqua negli strati profondi del suolo, si rende inoltre necessario limitare fenomeni di compattazione del suolo e del sottosuolo, evitando il transito delle macchine operatrici sulle fasce inerbite.

La presenza di sedimenti sulla fascia, provenienti dalle aree a monte in seguito a fenomeni di ruscellamento ed erosione, sono potenzialmente in grado di ridurre l’efficienza di infiltrazione della fascia stessa, per formazione di uno strato poco permeabile in superficie. Per tale motivo è opportuno, in presenza di importanti depositi di sedimenti, provvedere alla loro rimozione periodica, eventualmente seguita da lavorazioni superficiali di pareggiamento per livellare la superficie del terreno.