La PAC in arrivo porta con sé una piccola-grande novità: il sostegno non verrà più erogato a tutti, bensì solo agli “agricoltori attivi”.

Ma quali caratteristiche deve avere un soggetto per poter essere definito agricoltore attivo e accedere ai benefici degli aiuti comunitari?

Nei mesi passati si erano fronteggiati due schieramenti di cui il primo sosteneva la necessità di una selezione forte, in grado di concentrare gli aiuti sulle aziende che ricavano la maggior parte del reddito dall’attività agricola e sono iscritte all’INPS come agricoltori. Il secondo, seguendo un criterio di selezione debole, richiedeva solamente l’iscrizione alla Camera di Commercio, per consentire così l’accesso ai benefici ad un grande numero di soggetti.

La Conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2014 ha definito le scelte dell’Italia:

  •  non è necessaria alcuna verifica per chi riceve importi annui di aiuti inferiori a 1.250,00 € (5.000,00 € in zona montana e/o svantaggiata);
  • per importi superiori, deve essere verificato almeno uno fra i seguenti requisiti: essere Iap o Cd con iscrizione ai registri INPS come agricoltore, oppure avere una partita Iva agricola con presentazione annuale della dichiarazione Iva. In area montana quest’ultima non è richiesta.

Nel complesso risultano pochi gli esclusi. La volontà iniziale di impedire l’accesso agli aiuti a chi non vive di agricoltura (e di conseguenza di incrementare i pagamenti a Iap e Cd) è stata disattesa con l’inserimento di una soglia di non applicazione, in cui rientra la maggior parte dei beneficiari che non hanno partita Iva agricola.

Qualcuno viene però escluso dalla definizione di agricoltore attivo. E’ stata infatti definita la black list con i soggetti che non possono accedere agli aiuti. Sono i gestori di aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, terreni sportivi, servizi immobiliari, aree ricreative permanenti, Pubblica Amministrazione, attività di intermediazione creditizia, attività di assicurazione e/o riassicurazione (ma non le loro società partecipate). Fra gli enti pubblici possono accedere agli aiuti gli enti di formazione e sperimentazione.

Nel complesso la scelta nazionale della selezione debole non porterà agli agricoltori lo sperato bonus sui pagamenti. La riduzione del numero degli aventi diritto avrebbe infatti consentito di ridurre gli effetti di un annunciato taglio del valore dei titoli.