Da ormai un paio di campagne è presente una nuova infestante nelle risaie piemontesi e della Lomellina pavese : Eragrostis pilosa, detta comunemente Panicella pelosa.

Questa infestante è una specie annua a distribuzione originariamente mediterraneo-sudeuropea, oggi divenuta abbastanza cosmopolita nelle zone temperato-calde del mondo, inclusa l’Italia.

E’ solitamente rinvenuta in vegetazioni pioniere sottoposte a calpestio come lastricati, margini di muri, parcheggi ecc., ed è distribuita ad altitudini comprese tra il livello del mare e i 1000 m circa. Il nome generico deriva dal greco “era” (signora, padrona) e “agrostis” (gramigna), mentre il nome specifico pilosa allude alla pelosità della pianta.

Panicella Pelosa, infestante delle risaie

Panicella Pelosa, infestante delle risaie

Il periodo di fioritura è compreso tra giugno e settembre, e si diffonde con il seme, che essendo molto piccolo è trasportato sia dall’acqua che dal vento o mediante lo spostamento dei macchinari per la lavorazione del terreno.

I primi a segnalare l’infestante in risaia sono stati i tecnici del servizio di Assistenza Tecnica dell’Ente Nazionale Risi (ENR), in appezzamenti sottoposti alla coltivazione con semina interrata in cui non erano previsti interventi diserbanti di pre-emergenza e non interessati da varietà Clearfield®.

infestante delle Risaie resistente ai principali erbicidi

Dalle prime ricerche condotte in letteratura, questa pianta sembrava essere in grado di sopravvivere a trattamenti erbicidi con i principali prodotti solitamente impiegati in risaia per il contenimento della flora infestante.

A tal fine, i ricercatori dell’ ENR hanno avviato nel 2016 una sperimentazione per individuare le combinazioni di molecole e di momenti di applicazione che fossero in grado di contenere la diffusione di questa nuova infestante.

Trattamenti DELLA PANICELLA PELOSA a confronto nelle prove ENR condotte nel 2016.

  Trattamento

(principio attivo e nome commerciale)

Pre-emergenza

(ml/ha)*

I post-emergenza

(ml/ha)**

II post-emergenza

(ml/ha)***

1 Testimone non trattato
2 Oxadiazon (Ronstar) 1500
3 Pendimetalin (Stomp acqua) 2500
4 Clomazone (Command 36 CS) 500
5 Cyalofop-butile (Clincher One) 200
6 Profoxydim + Dash (Aura + Dash) 300 + 450
7 Profoxydim + Dash (Aura + Dash) 500 + 450
8 Profoxydim + Dash + cyalofop-butile

(Aura + Dash + Clincher)

300 + 450 + 1500
9 Profoxydim + Dash + pendimetalin

(Aura + Dash + Stomp acqua)

300 + 450 + 1500
10 Profoxydim + Dash + clomazone

(Aura + Dash + Command 36 CS)

300 + 450 + 300
11 Penoxulam (Viper)B 2000
12 Bispyribac-sodium + Biopower (Nominee + Biopower) 75 + 1000
13 Imazamox + Dash (Beyond + Dash) 875 + 1500 875 + 1500
14 Imazamox + Dash + clomazone

(Beyond + Dash + Command 36 CS)

875 + 1500 875 + 1500

*22 aprile; **10 giugno; ***27 giugno

Mentre nel testimone (trattamento 1) E. pilosa è comparsa dopo le prime settimana dalla semina, i trattamenti con i principi attivi di pre-emrgenza hanno mostrato di contenere lo sviluppo dell’infestante in modo sufficiente sino al momento dei primi trattamenti di post-emergenza.

Nelle parcelle sottoposte ai trattamenti di post-emergenza la Panicella pelosa ha avuto quasi due mesi di tempo per accrescersi rispetto alle parcelle sottoposte ai pre-emergenza. In questo contesto i principi attivi distribuiti sull’infestazione presente hanno avuto una ridotta efficacia, e le malerbe hanno continuato a crescere.

Buona risposta è stata rilevata dagli sperimentatori del centro di ricerca con l’applicazione di ClincherOne (trattamento 5) e di Imazamox e Dash (trattamenti 13 e 14, tecnologia Clearfield®), indifferentemente dall’aggiunta di Clomazone.

ERBICIDA di PRE EMERGENZA CONTRO L’INFESTANTE DELLE RISAIE

nel caso di infestazione di E. pilosa, è importante utilizzare un erbicida di pre-emergenza per contenere il suo sviluppo in maniera efficace. Nel caso di utilizzo della tecnologia Clearfield®, un buon controllo è ottenuto con la miscela prevista di Beyond e Dash a 2-3 foglie del riso.

Invece, nel caso ci sia la necessità di contenere l’infestante in post-emergenza e la varietà coltivata non sia tollerante all’imazamox, è possibile ottenere un buon risultato con l’applicazione di ClincherOne.