pustertaler

Origine e sviluppo della razza

La razza bovina Pustertaler deriva dal ceppo bovino denominato che, insieme ai ceppi “Tuxer” e “Zillertaller” rappresenta nel 19° secolo il bovino tipico delle Alpi orientali.

I bovini Pusterter Schecken venivano allevati nella vallata principale della Pusteria, nelle sue vallate laterali ed in alcuni comuni del lato orografico sinistro della basa valle dell’Isarco.

Alla fine dell’800, la razza Pustertaler era considerata la migliore razza bovina dall’impero austroungarico e veniva esportata (a caro prezzo) nella pianura intorno a Vienna, dove veniva allevata principalmente per rifornire di latte la città.

Si diceva che nelle sue stalle Francesco Giuseppe pretendeva solo Vacche di razza Pustertaler.

Il valore che veniva riconosciuto a questi bovini era talmente elevato che le stalle di origine in breve tempo persero anche i riproduttori migliori, sostituendoli con soggetti di altre razze, Pinzgau principalmente. La caduta dell’impero austro ungarico, spostando i confini a favore dell’Italia, interruppe questo commercio e fece cadere l’interesse per questa razza, che venne presto soppiantata dalla Pinzgau, quindi dalla Bruna e dalla Simmental.

Una legge locale, nel 1938, proibì la monta naturale con tori che non fossero iscritti ad un libro genealogico. La Pustertaler, avendo pochissimi capi iscritti al libro genealogico, venne così svenduta ai commercianti che operavano in altre regioni, approdando così in Piemonte, inizialmente in provincia di Torino e poi anche in quella di Cuneo.

A ridurre ancora i capi  intervenne però la legge zootecnica 126 del 1963 che le mise un’ altra volta in ginocchio. È in questo periodo che si svende gran parte degli animali che vengono comperati da commercianti piemontesi.

All’art. 1 della legge 126 veniva detto “E’ vietato adibire alla riproduzione bovini maschi non iscritti nei libri genealogici di cui al successivo articolo e per i quali non sia stato  rilasciato  l’attestato  di  abilitazione di cui al successivo articolo 3” .

E questa razza non aveva libro genealogico!

Ho citato l’articolo di legge unicamente per far capire al lettore quale fosse la sensibilità e la propulsione ideologica che pervadeva quegli anni.

Questo non impedì gli allevatori transumanti del Piemonte di adottare questi animali di grande rusticità che si adattano perfettamente ai pascoli alpini sfavorevoli, dove esaltano le loro caratteristiche dando produzioni di latte e carne di tutto rispetto

Consistenza e distribuzione geografica

A parte un nucleo che ancora esiste in Val Pusteria, costituito da non più di 100 riproduttori, in Piemonte nel 2002 sono stati censiti circa 100 allevamenti nei quali sono presenti dei soggetti aventi le caratteristiche morfologiche riconducibili allo standard di questa razza. In totale, il numero di riproduttori presenti è stimato intorno ai 500 capi, distribuiti per la maggior parte in provincia di Torino (nelle valli Chisone, Susa e Lanzo, soprattutto) e in minor numero nella provincia di Cuneo.

Il numero delle femmine riproduttrici a livello comunitario è di circa 200.

L’organismo, riconosciuto dal competente Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, per detenere il registro anagrafico in Italia è l’Associazione Italiana Allevatori tale associazione tiene i registri anagrafici relativi alle specie e razze autoctone a limitata diffusione, per le quali non siano istituiti i libri genealogici, svolgendo le relative valutazioni generiche ai sensi dell’art. 3 comma due della Legge 15 gennaio 1991 n. 30.

L’Associazione Italiana Allevatori possiede le capacità e le competenze per identificare gli animali della razza in questione.

Analizziamo le caratteristiche della razza

  1. Caratteri esteriori
  • Taglia: medio grande; altezza al garrese: 135-145 cm nei tori adulti, 125-135 cm nella vacche adulte
  • Mantello: pezzato nero o rosso su fondo bianco. La pezzatura si estende dalla testa lungo i fianchi e si presenta anche nella parte distale degli arti. Linea dorso-lombare, perineo e ventre bianchi. Possibile moschettatura.
  • Testa: piuttosto pesante e lunga, fronte larga e mascelle forti; margini palpebrali pigmentati nei soggetti pezzatineri; orecchie con peli pigmentati (dello stesso colore della pezzatura); musello pigmentato contornato da fascia di uguale colore della pezzatura; corna pesanti, bianche con punte scure.
  • Tronco: largo e muscoloso, con linea dorsale orizzontale; garrese largo e arrotondato, groppa grossolana tendenzialmente stretta con attacco della coda alto.
  • Arti: anteriori in appiombo, mediamente robusti con piedi larghi e forti; posteriori muscolosi con profilo coscia convesso (nei maschi) e con appiombi regolari, pastoie corte e forti, garretti asciutti.
  • Peso vivo: da 450 a 700 Kg nelle femmine adulte; da 650 a 800 Kg nei tori adulti.

2. Caratteri produttivi

E’ una razza a duplice attitudine con prevalenza alla produzione di latte, che si attesta su livelli elevati, in considerazione dell’ambiente in cui viene allevata. Il latte di Pustertaler concorre alla produzione di formaggi tipici di montagna, talora miscelato con quello di capra, come nel caso del “cevrin” della Val Sangone.

La produzione giornaliera, a inizio lattazione, supera frequentemente i 20 litri. Sulla base dei pochi dati ufficiali disponibili (dati AIA 2001), la produzione media per lattazione si attesta al di sopra dei 3000 kg, con titoli proteici talora molo elevati (3,71%).

La produzione di carne è interessante, ma negli allevamenti piemontesi normalmente i vitelli vengono venduti ai centri di ingrasso, appena svezzati o, più frequentemente, scolostrati, spuntando prezzi molto vicini a quelli riconosciuti a razza da carne di altissimo valore commerciale. La destinazione di questi vitelli è la produzione di un vitellone di peso medio (500 Kg).

3. Caratteri riproduttivi

La razza normalmente viene fatta entrare in produzione (con il primo parto) intorno ai 3 anni di età, tuttavia la sua precocità sarebbe meglio sfruttabile anticipando l’età della prima inseminazione a 20 mesi. Questo sarebbe possibile dal momento che lo sviluppo somatico è abbastanza veloce. Vista la tipologia di allevamento, per lo più legata all’alpeggio, i parti sono concentrati nel periodo autunno – invernale.

Sistema di allevamentoPustertaler

Viene allevata principalmente nel fondovalle e nelle zone pedemontane; la transumanza estiva interessa il 90% degli allevamenti.

Il sistema di allevamento è analogo a quello di altre razze da latte, con una radicata abitudine al foraggiamento al pascolo. In taluni casi, può essere allevata secondo la linea vacca-vitello.

Conclusioni

Gli studi effettuati dimostrano come ci si trovi di fronte ad una scoperta piuttosto interessante per la zootecnica montana piemontese e non solo. Tale razza, la razza Barà, oltre che rappresentare un importante serbatoio genetico per i bovini di razza Pustertaler, che in Alto Adige sono ormai ridotti a qualche centinaio di capi, si è dimostrata di particolare convenienza per le sue attitudini produttive e per la grande rusticità e adattabilità ad ambienti particolarmente difficili quali sono molti alpeggi piemontesi. In un territorio dove vengono prevalentemente allevate le bovine di razza Piemontese e Valdostana Pezzata Rossa, (due razze ormai specializzate nelle produzioni rispettivamente di carne e di latte), valorizzare un bovino a duplice attitudine, quale ha dimostrato essere la Barà, potrebbe rappresentare la chiave per un recupero di redditività in aree marginali montane e per una ulteriore tutela e valorizzazione delle produzioni lattiero-casearie che si realizzano in questi ambienti.