Lo scorso giovedì 13 novembre si è tenuto a Peveragno (presso la gremita sala incontri del centro congressi FORMONT) un convegno a riguardo del “moscerino giallo dagli occhi rossi” Drosophila suzukii, insetto esotico di recente introduzione in Piemonte, ma responsabile di gravi perdite produttive nel comparto dei piccoli frutti nell’annata decorsa e di qualche comparsa (non del tutto indolore) anche in viticoltura, a ridosso della vendemmia da poco terminata.

Gli scopi dell’incontro (ben impostato e condotto) sono stati in parte tecnico-scientifici ed in parte organizzativi (anche politici, nell’accezione corretta e migliore del termine).

Per quanto attiene agli ultimi, organizzativi, l’obiettivo è stata la sensibilizzazione degli addetti ai lavori, ed anche degli amministratori pubblici (regione in primis), all’importanza dei danni arrecati dal moscerino alle colture agrarie, alle notevoli difficoltà insite nella difesa, nonché ai costi sostenuti che i tentativi di controllo ipotizzati attualmente comportano.

Si è auspicata inoltre la costituzione di un comitato che sia in grado di raccogliere  le istanze dei produttori e dei loro rappresentanti, nonché delle amministrazioni locali, e di coordinare gli interventi che potranno essere impostati a difesa ed a sostegno delle aree produttive colpite.

Dal punto di vista più tecnico, l’incontro è invece servito per condividere impressioni, conoscenze ed altre informazioni provenienti da regioni diverse (Cuneese, Piemonte, Trentino Alto Adige, Canton Ticino, Sud della Francia).

Si riportano di seguito alcune note in merito, tra quelle ritenute più interessanti delle tante comunicate dai qualificati relatori.

  • Si tratta di una specie esotica originaria del Sud-Est asiatico, segnalata in Italia per la prima volta nel 2009 (Trentino);
  • è un insetto molto prolifico, compie un elevato numero di generazioni l’anno (fino a 7-8), ha un’elevata mobilità, riesce a penetrare la buccia dei frutti grazie all’ovidepositore seghettato e vi depone le uova all’interno;
  • le colture più colpite sono: rovo, mirtillo, lampone, fragola, ciliegio, ribes rosso, bacche di Goji, susine (in Trentino);
  • in primavera Drosophila suzukii preleva anche nettare e polline dai fiori e sembra che nei primi stadi di sviluppo possa deporre uova negli stessi.
  • Per non favorire lo sviluppo dell’insetto, occorre:
    • impostare sesti d’impianto più elevati nei nuovi frutteti;
    • durante l’estate eseguire interventi al verde per limitare le zone di ombreggiamento/umidità e far sì che la vegetazione sia più arieggiata;
    • raccogliere tutti i frutti, se possibile evitare di diradare;
    • eliminare i frutti troppo maturi e marcescenti (perché rilasciano essudati che attirano l’insetto) ed evitare la cascola dei frutti;
    • mantenere bassa l’erba nel filare/interfilare.
  • Per la cattura massale, posizionare una bottiglia con esca ogni 2 metri lungo tutte le file del frutteto (a 100-120 cm di altezza da terra per lampone e mirtillo).
  • La sola lotta chimica non è perseguibile perché:
    • i trattamenti sono poco efficaci e da effettuare in numero troppo elevato;
    • le sostanze autorizzate sono limitate ed è possibile lo sviluppo di resistenze;
    • è necessario il rispetto dei tempi di carenza, poco compatibili con le raccolte ravvicinate della frutta;
    • maggiori costi di produzione e minore salubrità dei prodotti.
  • Metodi di difesa più efficaci: reti anti-insetto (con maglie di 0,8-1 mm) in combinazione con trattamenti chimici (es. Deltametrina) o con trappole a cattura massale.
  • Antagonisti naturali: esistono diversi parassitoidi per il genere Drosophila, ma con bassa percentuale di efficacia per Drosophila suzukii (perché essa è in grado di incapsulare le uova dei parassitoidi, impedendone lo sviluppo);
  • oltre ai parassitoidi sono stati individuati predatori (es. Orius spp.), funghi enteropatogeni (es. Beauveria bassiana) e batteri simbionti (es. batteri acetici).
  • La misura A5 del PSR probabilmente non è applicabile a questa situazione di emergenza.
  • In Svizzera (Canton Ticino) hanno effettuato il monitoraggio con trappole anche in vigneti ed è stato osservato che Drosophila suzukii attacca soprattutto l’uva a buccia scura.

Sarebbe auspicabile posizionare trappole lungo il perimetro degli appezzamenti (anche nei vigneti), pure durante l’inverno.

Drosophila suzukii: maschio. Sono ben visibili le macchie nere sulle ali che permettono di riconoscere gli esemplari a occhio nudo.

Drosophila suzukii: maschio. Sono ben visibili le macchie nere sulle ali che permettono di riconoscere gli esemplari a occhio nudo.